Podologia non lineare - Introduzione - Fabio Moro
In quest’opera, pur facendo riferimento a studi scientifici classici, l’autore espone il suo pensiero che non segue l’iter tradizionale.
Per fare in modo che il progetto dell’autore non fallisca, occorre però la partecipazione del lettore, altrimenti qualsiasi atteggiamento ostile pregiudicherebbe ogni tipo di comprensione.
Le nozioni, infatti, come pioggia su di un telo impermeabile, scorrerebbero via, senza fermarsi.
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In quest’opera, pur facendo riferimento a studi scientifici classici, l’autore espone il suo pensiero che non segue l’iter tradizionale.
Per fare in modo che il progetto dell’autore non fallisca, occorre però la partecipazione del lettore, altrimenti qualsiasi atteggiamento ostile pregiudicherebbe ogni tipo di comprensione.
Le nozioni, infatti, come pioggia su di un telo impermeabile, scorrerebbero via, senza fermarsi. Pertanto, in caso di difficoltà, ci si fermi a meditare, pensando che spesso ogni Autore scrive con coscienza e responsabilità, con sacrificio di tempo e di affetti.
Questo lavoro darà ai lettori, che saranno sicuramente numerosi, l’opportunità di fruire di interessanti nozioni e riflessioni che vengono loro offerte, dato che la podologia fu per molto tempo considerata la "sorella povera" dell’Ortopedia.
Attualmente, col nascere della Posturologia, branca trans-disciplinare della Medicina, il piede riveste il ruolo di Cenerentola rispetto alle altre entrate del Sistema Tonico d’aplomb (in equilibrio).
Come accade nelle fiabe o nei miti solari ove l’infimo ed il negletto alla fine rivendicano il loro ruolo di protagonisti, oggi si tende sempre più a riconsiderare il recettore podalico come organo di senso, organo antigravitario, indispensabile componente di un complesso sistema della postura e dell’equilibrio.
Caratteristica comune ai sistemi complessi è la possibilità di amplificare un piccolo fenomeno locale, portando tutto il sistema in uno stato qualitativamente nuovo.
Tale possibilità di amplificazione si effettua, ai fini terapeutici, attraverso l’Informazione (grandezza fisica che sottende ogni processo biologico). Lo stimolo propriocettivo plantare rappresenta quella "diversità" che raggiungendo i centri superiori attraverso la traduzione recettoriale, genera, a sua volta, una "differenza" nel tono della postura eretta.
Questo guadagno tonico, output del sistema, non è decisamente proporzionale all’input (l’esiguo spessore di sughero sotto la pianta del piede).
Quanto detto, si rivolge a quei podologi che desiderano "informare" il piede senza alterarne con ingombranti ed inutili supporti, la variabilità spaziale e a coloro che aspirano a conoscere il significato di "informazione" in un sistema complesso, dinamico, aperto e non lineare.
Scheda tecnica
- Pagine
- 172
- Autore
- Fabio Moro
Riferimenti Specifici
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