Stretching multidirezionale in terapia manuale Vol. I - M. Vincenzi - A. Bergna
L’autore nell’affrontare lo studio della fisiocinesiterapia e nella certezza che la fisiologia del movimento fosse l’anima della sua professione, si ripropose di intensificare teoria e pratica nell’intento di trovare una risposta agli interrogativi e ai dubbi che continuamente si poneva, dovuti alla perenne constatazione che il movimento da lui osservato fosse in contrasto con quello proposto dalla chinesiologia classica.
Per questo, dopo riflessioni ripetute e continua pratica lavorativa delineò sempre più chiaramente un approccio chinesiterapico che successivamente chiamò Manual Stretching Therapy o meglio Streching Multidirezionale in Terapia manuale, fondando le sue basi sul concetto di Multidirezionalità.
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L’autore nell’affrontare lo studio della fisiocinesiterapia e nella certezza che la fisiologia del movimento fosse l’anima della sua professione, si ripropose di intensificare teoria e pratica nell’intento di trovare una risposta agli interrogativi e ai dubbi che continuamente si poneva, dovuti alla perenne constatazione che il movimento da lui osservato fosse in contrasto con quello proposto dalla chinesiologia classica.
Per questo, dopo riflessioni ripetute e continua pratica lavorativa delineò sempre più chiaramente un approccio chinesiterapico che successivamente chiamò Manual Stretching Therapy o meglio Streching Multidirezionale in Terapia manuale, fondando le sue basi sul concetto di Multidirezionalità.
Con quest’approccio multidirezionale, l’autore intende che a partire da uno studio delle possibilità direzionali del nostro sistema osteo-artro-muscolare e dall’analisi del movimento effettuato contemporaneamente su più piani di assi, segue un intervento chinesiterapico anch’esso effettuato simultaneamente su più piani. Studio e conseguente trattamento multidirezionale, possono essere eseguiti a livello di una singola regione, di più regioni o a livello globale, in quest’ultimo caso ricorrendo ad una fisiologia del movimento che tiene in debita considerazione le possibili interazioni tra le varie parti e componenti costituenti il nostro apparato locomotore.
Tale visione tridimensionale, in "contrapposizione" alla cinesiterapia unidirezionale ha subito il particolare interesse che l’autore riserva alle tecniche di allungamento mio-fasciale, siano esse applicate in terapia manuale che posturale. È questo il motivo per il quale, il principio di multidirezionalità è stato applicato allo stretching che è utilizzato in terapia manuale.
Scheda tecnica
- Pagine
- 240
- Autore
- M. Vincenzi - A. Bergna
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